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Con la compagnia Alter Ego il pienone è sempre garantito
28.02.2014

Domenica 23 febbraio, al Teatro dell’Opera di Lucera, è andato in scena il secondo lavoro previsto per questa stagione teatrale dall’Associazione culturale e teatrale “Alter Ego” di Lucera, intitolato “Vist Ceppòn ca par baròn”. Due gli spettacoli all’insegna del puro divertimento, alle ore 18:00 e alle ore 21:00, che hanno registrato un tutto esaurito per le postazioni in platea e galleria. “Vist ceppòn…” si è infatti rivelata, come da pronostici, una commedia movimentata e caratterizzata da brillanti battute. Il lavoro che ha preso spunto da “Vacanze Forzate” di Antonella Zucchini in dialetto fiorentino, è stata riadattata dal regista Lello Di Gioia con parti in vernacolo lucerino e parti in lingua. La vicenda è subito apparsa semplice e complessa al contempo, basata sostanzialmente sulla disavventura di due famiglie che, a causa dell’errore di un’agenzia turistica, si trovano a trascorrere le loro vacanze estive nella stessa abitazione, condividendo gli stessi spazi e litigando per eventuali “spartizioni territoriali”. Il vero problema è che le due famiglie in questione sono profondamente diverse tra loro per cultura ed estrazione sociale; da un lato c’è la famiglia dei marchesi Pandolfini, nobili e altezzosi ma ormai squattrinati, dall’altra quella dei Picchiani, titolari di un negozio di ortofrutta con insoliti modi di fare, un linguaggio non sempre forbito ma benestanti. Così per buona parte di quelle sudate vacanze agostane le rispettive famiglie vanno avanti a suon di beccate ed offese. Grandiosa è stata l’interpretazione di Marino Scioscia nei panni dell’ortolano Alberto Picchiani e di Vanessa Salinno nelle vesti di Ines, cognata di Alberto. Del resto c’era ogni ingrediente atto a suscitare riso e allegria; non è mancata la tematica del tradimento coniugale tra la nobile Altea (Rosanna Di Canio) e l’avvocato Tullio Galanti (Giovanni Ciccarelli) a danno di suo marito, l’illustre Prospero Pandolfini (Fiorenzo Fattibene) o ancora la storia d’amore tra la figlia dei Picchiani Mirella (Martina Di Gioia) e il giovane figlio dei Pandolfini, Umberto (Arcangelo Tanese). Ambientata nella Vasto degli anni ‘60 la commedia prospetta punti di vista diversi e angolature particolari di una situazione al limite della sopportabilità che alla fine però si rivelerà non del tutto negativa. Davvero apprezzabile è stata inoltre l’interpretazione di Gabriella Aufiero che ha impersonato Teresa la moglie dell’ortolano, di Annita Scioscia nei panni della domestica Teresa e dei due responsabili pasticcioni dell’agenzia vacanze Carlo Gualtieri (Roberto Vicario) e Marianna Renzi (Elena Mastroluca). Un mixer davvero vincente che, tra l’altro, ha fatto pregustare un’atmosfera estiva con musiche spensierate e costumi leggeri. Questa commedia, la cui scenografia è stata curata da Gina Rubino e da Antonio Mancaniello, è ovviamente lontanissima per tipologia, dal lavoro con il quale gli Alter Ego hanno inaugurato questa stagione teatrale ovvero “Il berretto a sonagli” di Pirandello rappresentato sempre al Teatro dell’Opera il 30 novembre 2013. In entrambe le occasioni c’è stato davvero un grande consenso di pubblico, a testimoniare il desiderio comune che l’arte teatrale è sempre ben accetta e che si dovrebbero incrementare decisamente eventi di questo genere.
Deborah Testa

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